Val Zebrù
Nelle lenti di calcefiri presenti, rinvenibili
lungo la morena o ai bordi della vedretta, si rinvengono alcune specie di
zeoliti particolarmente interessanti e carbonati.
La gismondina è la specie più ricercata; si
presenta in cristalli incolori o bianchi, lucenti se freschi, di abito
bipiramidale, talora compenetrati, fino a 2 cm di spigolo. Altre zeoliti presenti sono la
cabasite in pseudo cubi vitrei, a volte geminati per compenetrazione, la scolecite
in aghetti incolori e vitrei, riuniti in ciuffi, in sfere o in aggregati di
aspetto piumoso, fino a 15 mm
di lunghezza e la laumontite.
Altri calcefiri, di tipo diverso dai
precedenti, contengono associazioni
paragenetiche differenti, soprattutto a pirosseno, vesuvianite e granato.
La vesuvianite si presenta in cristalli verdi o
bruni, fino a 25 mm ,
con abito da prismatico tozzo a bipiramidale appiattito. Il granato si rinviene
in vene centimetriche a contatto con la quarzodiorite; le fessure sono
ricoperte a tappeto da rombododecaedri
rosso bruni, anche lucenti, di 1-4
mm . Accessori,
piuttosto rari, sono l’epidoto, la titanite, la
cordierite e spinello. Tra i minerali metallici è segnalata la presenza
di magnetite, la pirite, la marcasite, la pirrotite e l’ematite.
Assai interessante è altresì la zona di ricerca
situata poco a monte della baita del Pastore. La frana staccatasi dalla parete
sud-est della Thurwisen il 18settembre 2004 è in gran parte costituita da massi
calcarei anche di dimensioni decimetriche rivestite da calcite. I cristalli
presentano abito che varia dallo scalenoedrico, al romboedrico, al lenticolare.
Interessanti sono i geminati a coda di rondine o a mitra, anche limpidi e
lucenti, possono raggiungere i 3 centimetri di lunghezza. Sono associati a
gesso incolore ed a fluorite in cubetti rosei o violacei. nord di Isolaccia, tra quota 1400 e 1500 m , sono presenti numerosi blocchi di dolomia grigia franati dalla sovrastante rupe “Crap de Scegn”. Nelle cavità, presenti lungo le vene di dolomite spatica, sono impiantati nitidi cristalli cubici di fluorite, fino ad 1 centimetro di spigolo, di colore viola, rosa o incolori, a viva lucentezza vitrea, spesso polisintetici, compenetrati o in aggregati a gradinata. Si annidano tra romboedri di dolomite color crema, con facce incurvate, anche centimetrici, spesso ricoperti a sciami da altri romboedri di seconda generazione e prismetti ialini di quarzo.
Come rarità vengono segnalate la datolite in tozzi cristalli monoclini, incolori e limpidi, ricchi di facce speculari e la barite in tavolette gialle fino a 4 mm di lato.