Val Cedec
La ricerca di minerali in Val Cedec, oltre alla possibilità di poter effettuare interessanti ritrovamenti, permette di ammirare una delle valli più incantevoli e suggestive dell’intera provincia.
Per accedere alla zona di ricerca, da Santa Caterina Valfurva, si risale la Valle dei Forni fino al parcheggio dell’omonimo albergo-rifugio; ci si incammina sulla carrozzabile sterrata fino a raggiungere, in poco meno di due ore, il rifugio Pizzini.
Poco oltre, lungo le numerose morene presenti sotto la Cima di Pale Rosse, il Gran Zebrù e la Cima di Solda, possono iniziare le ricerche.
La calcite, piuttosto frequente, si rinviene nelle cavità dei blocchi calcarei presenti alla base della vedretta del Gran Zebrù. Forma nitidi scalenoedri a terminazione acuta o smussata da facce di romboedro, di colore bianco, giallo o incolori, talvolta ricoperti da pellicola rossastra, fino a 9 cm .
Ad ovest, sotto le pareti della Cima di Pale Rosse, in alcuni frammenti di marmi calcitici si rinviene, inclusa, la ludwingite, in aggregati a raggiera o sferoidali di aghi piatti, a sezione rombica, nero-verdastri, lunghi fino a 10 mm associata a magnetite in grumi o in cristalli ottaedrici o rombododecaedrici, millimetrici.
Risalendo la valle dal piazzale di partenza della teleferica verso il passo di Cedec, si rinvengono, sparsi tra i detriti morenici, massi di micascisto solcato da venette di quarzo. Nelle fessure, spesso immersi nella calcite, sono impiantati nitidi cristalli pseudorombici di arsenopirite, striati, color grigio ferro ma ricoperti da un velo giallo-ottone, lunghi fino a 1 cm . Associate all’arsenopirite si rinvengono galena. sfalerite, calcopirite e pirrotite.
Proseguendo lungo le morene, ai piedi della parete sud dello Schutöerhorn affiora un livello di breccia in cavità in cui si annidano eleganti cristalli di barite incolori, anche limpidi e vivamente lucenti, da tabulari a prismatici, spesso ricchi di faccette addizionali, fino ad oltre 1 cm .