Pizzo Canciano, Scalino e Passo di Campagneda
Il passo di Campagneda è
raggiungibile, partendo da Campo Moro, in circa due ore di cammino attraverso due
percorsi alternativi, entrambi agevoli, ben segnalati ed assai suggestivi dal
punto di vista naturalistico. Il primo percorso prevede la risalita dell’intera
val Poschiavina fino al raggiungimento del confine italo-svizzero situato al
passo di Poschiavo. Il passo è altresì raggiungibile utilizzando la
carrozzabile che conduce all’ampia conca di Campagneda ed il successivo sentiero che si
snoda tra dossi erbosi e splendidi
laghetti di origine glaciale. Considerata la bellezza del paesaggio circostante
è consigliabile utilizzare entrambi i percorsi alternandoli nella salita e
nella successiva discesa.
Le zone di ricerca, tuttavia, non
sono facilmente individuabili.
Circa 300 metri a sud del
passo, in direzione della vedretta del pizzo Scalino, a quota 2600 metri circa, lungo
il ripido costone roccioso che sale al Cornetto affiorano paragneiss micacei
della falda Margna. Nelle fessure a quarzo, albite e clorite si rinvengono,
quali accessori, titanite in cristalli pseudobipiramidali, ricchi di facce, da
giallo-bruni a bruno caffè o rosa, di 1-3 mm , rara brookite, anatasio in bipiramidi da
nere a rosse e allanite (Ce) in prismi piatti con terminazione a scalpello,
bruni, traslucidi.
Lungo la cresta nord del pizzo
Canciano, sopra il confine, a quota 2700 metri circa, entro litoclasi dei
micascisti si rinvengono, oltre a quarzo, albite e clorite, anatasio in nitidi
cristalli millimetrici blu scuro, spesso riuniti in sciami o impiantati su
quarzo e brookite in tavolette giallo-bruno fino a 3 mm .
Alla base della vedretta del pizzo
Canciano, poco a monte del pianoro a quota 2700 metri , affiorano livelli
di marmi dolomitici. Nelle cavità si annidano splendidi cristalli di realgar
rosso fuoco di abito prismatico allungato con nitide terminazioni oblique, a
volte ricchi di faccette speculari o a “pennello” formati da un fascio di
aghetti paralleli. Insieme con il realgar si rinviene quarzo, calcite
scalenoedrica, dolomite, rara fluorite in cubi o cubottaedri violetti, fino a 4 mm di spigolo, pirite,
pirrotite, arsenopirite, grafite in lamelle nere e “fengite” in laminette
biancastre.o s