Pizzi Piani
Nei detriti di falda alla base della
parete dei Pizzi Piani, tra i 2500 e i 2700 m , in alta val Febbraro, sono sparsi
blocchi di ortogneiss con fessure mineralizzate. Comuni sono l’adularia in
cristalli lattei o incolori, fino a 5 mm , con geminazioni anche complesse, il
quarzo, spesso in prismi incolori a volte piatti con bande lattee (“Faden”),
fino ad 1 cm ,
albite, siderite in cristalli bruni fino a 1 cm e clorite polverulenta.
Accessori sono l’anatasio in
cristalli da bipiramidali a tabulari blu, verdi, bruni, arancio o neri, di 1-3 mm , la brookite in tavolette
da giallo oro a giallo arancio, eccezionalmente fino a 7 mm , il rutilo in aghi a
graticcio o in ciuffi, rosso rame, bruno rossiccio o arancio, lunghi fino ad 1 cm , la monazite-(Ce) in rari
prismetti appiattiti di colore giallo-arancio.
La zona di ricerca è facilmente raggiungibile
tramite la carrozzabile che dall’abitato di Isola sale, in direzione Vamlera. All’altezza
della deviazione per la Val
Febbraro , in località Stabisotto, inizia la strada consortile
che può essere percorsa solo munendosi di apposito permesso rilasciato dal
comune. Giunti all’alpe Dei Piani si prosegue a piedi per poco più di
un’ora seguendo la traccia del sentiero,
poco segnalato, o risalendo i dossi erbosi a sud del monte Latta.