Pizzi Piani - Fotografia naturalistica

Fotografia naturalistica
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Pizzi Piani

Nei detriti di falda alla base della parete dei Pizzi Piani, tra i 2500 e i 2700 m, in alta val Febbraro, sono sparsi blocchi di ortogneiss con fessure mineralizzate. Comuni sono l’adularia in cristalli lattei o incolori, fino a 5 mm, con geminazioni anche complesse, il quarzo, spesso in prismi incolori a volte piatti con bande lattee (“Faden”), fino ad 1 cm, albite, siderite in cristalli bruni fino a 1 cm e clorite polverulenta.
Accessori sono l’anatasio in cristalli da bipiramidali a tabulari blu, verdi, bruni, arancio o neri, di 1-3 mm, la brookite in tavolette da giallo oro a giallo arancio, eccezionalmente fino a 7 mm, il rutilo in aghi a graticcio o in ciuffi, rosso rame, bruno rossiccio o arancio, lunghi fino ad 1 cm, la monazite-(Ce) in rari prismetti appiattiti di colore giallo-arancio.
La zona di ricerca è facilmente raggiungibile tramite la carrozzabile che dall’abitato di Isola sale, in direzione Vamlera. All’altezza della deviazione per la Val Febbraro, in località Stabisotto, inizia la strada consortile che può essere percorsa solo munendosi di apposito permesso rilasciato dal comune. Giunti all’alpe Dei Piani si prosegue a piedi per poco più di un’ora  seguendo la traccia del sentiero, poco segnalato, o risalendo i dossi erbosi a sud del monte Latta.
edoardo mottarella 2012 - copyright
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