Corna Rossa - Fotografia naturalistica

Fotografia naturalistica
Title
Vai ai contenuti
Corna Rossa
La Corna Rossa (metri 3180) è un contrafforte roccioso che dalla cima del monte Disgrazia scende in direzione sud verso i Corno Bruciati.
 
I nomi Corna Rossa e Corni Bruciati  derivano dal colore che assume in superficie il serpentino per alterazione in limonite dei minerali di ferro contenuti.
 
Nel serpentino sono incluse vene o lenti di rodingite a pirosseno e granato con cristalli di notevole eleganza e nitore.
 
Le ricerche si svolgono lungo gli erti valloncelli che incidono il versante sud del monte  e nei detriti di falda tra quota 2600 e 3050 metri.
 
L’andradite, nelle lenti a pirosseno, si presenta in cristalli rombododecaedrici  da giallo miele a bruno caffè, a viva lucentezza vitrea, millimetrici, spesso in paragenesi con magnetite ricca di faccette speculari. Oltre al clinocloro in aggregati lamellari riuniti in rosette o pacchetti verdastri compaiono quali accessori la titanite bruno-violacea fino ad 1  cm , l’apatite in prismetti tozzi, incolori o lattei, calcite in romboedri fino a 2 cm e rarissimi cristalli prismatici rosei o incolori, vivamente lucenti di zircone.
 
Più povera, invece, la paragenesi delle granatiti in cui prevale l’andradite rosso-bruna, fino a 15 mm, con abito rombododecaedrico e facce anche ampie di icositettraedro. Il clinocloro si presenta in cristalli pseudoesagonali verdi, fino a 5 mm di diametro, spesso raggruppati in rosette o pacchetti di lamine che tendono ad avvolgere i granati. Accessori sono l’epidoto e la calcite.  
 
E’ possibile accedere alla località di ritrovamento seguendo percorsi diversi. Da Torre Santa Maria si segue la carreggiabile fino a Ciappanico dove inizia il ripido sentiero che, attraverso l’alpe Acquabianca e l’alpe Serra conduce all’incantevole pianoro dell ‘alpe Airale e della capanna Bosio (m 2097).  La capanna Bosio è altresì raggiungibile da Chiesa Valmalenco, passando per l’alpe Lago e l’alpe Mastabbia o più comodamente dall’alpe Piasci, raggiungibile da Torre Santa Maria.
 
Dalla capanna Bosio, il sentiero risale poi per gande e sfasciumi in un ambiente aspro e desolato, verso la capanna Desio che sorge al passo di Corna Rossa.
 
Nell’avvallamento a quota 2100 m, lungo il sentiero, in fessure entro le anfiboliti di Cassandra compaiono prhenite in estesi aggregati globulari verdicci o bianchi, associata a titanite in tavolette verdi o rosse, stilbite, epidoto, rara apatite in tozzi prismi bainchi e clinozoisite in aghetti appiattiti, nitidi e limpidi, di colore rosso o verdino.   
 
In alternativa la zona di ricerca è raggiungibile più comodamente sia dalla valle di Preda Rossa attraverso il passo di Corna Rossa  che da Postalesio o Trangia attraverso la colma di Zana. In conseguenza al percorso scelto il tempo di percorrenza può variare da 3  a 6-7 ore.nord
edoardo mottarella 2012 - copyright
Torna ai contenuti